Centro Estivo Miramare

CoolSiamo pronti a trascorrere insieme l’estate 2025 Smile

da lunedì 9 giugno a venerdì 29 agosto

RIUNIONE INFORMATIVA  CON I GENITORI VENERDI’ 4 APRILE  ore 21,                    nel teatro parrocchiale – via Locatelli, Miramare                                                       Durante la serata sarà possibile anche ritirare i moduli per le iscrizioni


ISCRIZIONI COME E QUANDO:
--> Presso la segreteria parrocchiale, via G. Marconi, 43 – Miramare
MARTEDI’ e VENERDI’ dalle 9 alle 12.30
LUNEDI’ e MERCOLEDI’  dalle 16 alle 18                                                                     (dal 9 giugno solo la mattina)
oppure:
–> scrivendo una email a : centroestivomiramare@gmail.com

I NOSTRI CONTATTI:

—-> centroestivomiramare@gmail.com

—-> 0541 373185 dal LUNEDÌ al VENERDÌ dalle 9 alle 12,30 (PER INFO)

—-> INSTAGRAM: https://www.instagram.com/centroestivomiramare?utm_source=ig_web_button_share_sheet&igsh=ZDNlZDc0MzIxNw==

Il nostro Centro Estivo è accreditato per il progetto Conciliazione Vita Lavoro del Comune di Rimini.

 E’ possibile iscrivere al Centro Estivo Miramare Libertas 2025 tutti i bambini dai 4 anni (nati nel 2021) fino ai ragazzi che hanno frequentato la 3a media (13/14 anni)

I bambini sono divisi in gruppi in base alla loro età, per proporre attività più mirate, ma hanno anche la possibilità di giocare insieme, in alcuni momenti della mattina, per confrontarsi e sperimentare prospettive diverse.

L’idea del Centro Estivo Miramare Libertas è nata più di 10 anni fa con l’intento di offrire un servizio alla collettività, fornendo alle famiglie un sostegno in un periodo dell’anno in cui le scuole sono chiuse, mentre il lavoro dei genitori molte volte è più intenso e, al tempo stesso, dare la possibilità ai giovani della nostra parrocchia che durante l’anno offrono il loro servizio nelle attività con i bambini, di poter proseguire tale servizio anche durante l’estate, valorizzando così un rapporto affettivo e di conoscenza.
Cerchiamo di creare un ambiente famigliare, puntando sul lavoro di squadra per trasmettere i valori di responsabilità, rispetto e lealtà, ponendo sempre il valore della persona al primo posto

Il PROGRAMMA del Centro Estivo Miramare è pensato per stimolare la creatività dei bambini, per rispondere al loro desiderio e bisogno di giocare, e per valorizzazione il bisogno di stare insieme in gruppo.
Saranno proposte molte ATTIVITÀ ALL’APERTO e, contestualmente, verranno organizzati gli spazi e gli ambienti per consentire ATTIVITÀ LUDICHE E LABORATORIALI che permettano ai bambini di vivere questo periodo come un momento ricreativo e di divertimento, e al contempo con una forte valenza educativa.
Cerchiamo di essere attenti alle attitudini di ciascun bambino/ragazzo, perché possa sviluppare la propria personalità nel rispetto di quella altrui; lo accompagniamo alla scoperta di nuove relazioni, allo scambio delle proprie conoscenze, anche con bambini di età diverse e culture diverse; cerchiamo di adottare comportamenti responsabili verso l’ambiente, utilizzando il gioco e le attività come veicolo di crescita.
Sono organizzati tornei e grandi giochi di squadra per stimolare la collaborazione e lo spirito di gruppo.

LUOGHI e ATTIVITA’
Il Centro Estivo utilizza per le sue attività, oltre ai locali della parrocchia, anche il salone e il Parco Calimero, e il campetto da basket/calcetto adiacente, che ci permette di avere tanto spazio a disposizione per i bambini e di trascorrere tante ore all’aria aperta!

“UNA TIPICA GIORNATA AL CENTRO ESTIVO”:
ENTRATA dalle 7.45 alle 8.55: accoglienza e gioco libero per permettere ai bambini di socializzare ed esprimersi in piena libertà.
ore 9: “CIRCLE TIME”, un momento di condivisione in cui si canta e si eseguono alcuni “bans”;
ore 9,15: Inizio delle attività – giochi, laboratori, compiti – divisi nei gruppi: gruppo materne, gruppi elementari; gruppo medie.
12,30/13: tempo libero
USCITA dalle 12.30 alle 13

A metà mattina è prevista sempre la merenda, che i bambini portano da casa.

Le giornate per i gruppi si alternano tra mattine in spiaggia e mattine in sede:
MATTINA IN SPIAGGIA: con una breve passeggiata i bambini del Centro Estivo arrivano in spiaggia, dove trovano spazio sotto i nostri ombrelloni. Qui sono previsti giochi e attività sulla spiaggia e, quando possibile, facciamo divertire i bambini in acqua, sempre sotto la sorveglianza degli educatori
= In caso di maltempo sono previste uscite o attività alternative al coperto. =

MATTINA IN SEDE: si svolgono attività manuali, possibilmente con materiale di riciclo, attività ludiche e giochi di squadra.
Dal mese di luglio, per i bambini in età scolare, c’è anche la possibilità di svolgere i compiti delle vacanze. I bambini che non desiderano svolgere i compiti potranno svolgere altre attività al tavolo.

Durante l’estate sono previste uscite in mattinata al Parco di Miramare, al Parco di Riccione a piedi o utilizzando il Metromare o il Trenino turistico e anche uscite di un’intera giornata (solitamente una al mese): Fiabilandia, Acquascivoli, Oltremare, Zoo e altri parchi tematici… ogni anno le proposte sono diverse. 

Ogni giorno all’ingresso troverete o uno o più educatori ad accogliere i bambini.
Questo sarà anche il momento per comunicare le informazioni sulle uscite e attività
e anche per un possibile confronto tra genitori ed educatori.

Gli educatori del Centro Estivo Miramare Libertas
vi aspettano per trascorrere una bellissima estate insieme!

I nostri spazi e le nostre attività:

bans e giochi a inizio mattina

bans e canti per iniziare la giornata

la merenda del gruppo Materne

la “casetta” del gruppo Materne

salone per film e attività al coperto

laboratorio di scacchi e spazio per i compiti estivi

giornate di festa e truccabimbi

giochi in spiaggia

Attività organizzate in spiaggia: pesca alla tratta

Passeggiate :)

una giornata al Parco Fiabilandia non manca mai!

uscita al Beach Village

Mega giochi al Parco di Miramare

Uscita al Parco Oltremare

 

Laboratorio creativo

 

LABORATORIO TEATRALE sulle Emozioni

Il Centro estivo si trova qui: https://goo.gl/maps/QVZd63VrpyZeKKsz9

Presepe vivente a Rimini

Continua l’esperienza del PRESEPE VIVENTE A MIRAMARE …
Dopo aver rivissuto insieme per 21 anni l‘avvenimento del Natale nel nostro quartiere, quest’anno il nostro Re Magio Melchiorre partecipa, insieme a tanti altri provenienti da ogni parte del mondo, all’evento del 6 gennaio a Rimini
***IN VIAGGIO CON I RE MAGI***
E come i Re Magi hanno seguito il segno della Stella, anche noi continuiamo a seguire i segni accompagnandoli nel loro cammino verso Betlemme.
Ti invitiamo quindi a vivere con noi la II edizione di questo evento e, se puoi, vieni a fare da protagonista il figurante, seguendo da pastore il corteo dei Re Magi.

Comunica la tua disponibilità entro il 23 dicembre alla maestra Dodi (cell. 329 2210285) o alla maestra Letizia (cell.339 7779548)
L’orario e l’itinerario de IN VIAGGIO CON I RE MAGI li trovi sulla locandina.
Ti aspettiamo!

Ritiro spirituale di Quaresima

Le comunità di Bellariva, Rivazzurra, Miramare propongono un pomeriggio di preghiera e riflessione, personale e comunitaria , per prepararci insieme alla Gioia della Pasqua.

Aperto a tutti gli adulti. Vi aspettiamo!

XXI EDIZIONE DEL PRESEPE VIVENTE A MIRAMARE

E IL CIELO CI RAGGIUNGE DOVE SIAMO
Nell’anno dell’800° anniversario del passaggio di Sant’Antonio a Rimini e del primo presepe vivente a Greccio, alunni, insegnanti e genitori dell’Istituto Comprensivo Miramare e della Scuola Paritaria dell’Infanzia “Don Domenico Masi” faranno rivivere l’annuncio del Natale così come 800 anni fa risuonò sulla spiaggia di Rimini attraverso le parole e i miracoli del Santo. L’inizio è per le ore 15 del 16 dicembre presso la spiaggia libera di Miramare tra i Bagni 139 e 140. Il corteo attraverserà via Oliveti e via Marconi per giungere alla Chiesa Parrocchiale “Sacro Cuore di Gesù” dove sarà rappresentata la Natività così come era nel desiderio di san Francesco: “voglio vedere, almeno una volta, con i miei occhi, la nascita del Bambino di Betlemme”.
VI ASPETTIAMO!

Testimonianza di suor Benedetta su don Mauro Evangelisti

Mercoledì 30 settembre nell’ambito della Veglia di preghiera per l’inizio dell’anno pastorale della nostra parrocchia suor Benedetta, della Piccola Famiglia dell’Assunta di Montetauro – che ha accompagnato don Mauro Evangelisti negli anni della sua malattia – ci ha raccontato la sua esperienza al fianco del “nostro” don.

qui trovate il video della testimonianza:

testimonianza suor Benedetta su don Mauro_ parte 1

L’audio non è perfetto per cui alleghiamo anche la trascrizione della testimonianza.

Don Mauro è arrivato nella nostra comunità il 18 gennaio del 2008. Eravamo tutti emozionati … sempre quando accogliamo un nuovo ospite c’è emozione, ma per lui era qualcosa di diverso, perché non solo accoglievamo un malato, ma un sacerdote malato. In realtà, subito ci fu un’accoglienza reciproca e tutti ci trovammo a nostro agio, perché don Mauro non solo veniva accolto, ma accoglieva tutti noi. Questa fu una sua caratteristica anche perché era un sacerdote e come sacerdote penso che tutti voi avete potuto sperimentare questa sua carità nei 13 anni in cui è stato in questa parrocchia e qualcuno di voi ha potuto sperimentare anche dopo quando lo  veniva a trovare nella sua cameretta a Montetauro.

Don Mauro accoglieva veramente tutti: giovani e anziani, sposati e consacrati, persone anche molto semplici che avevano bisogno di un conforto, di una parola … veramente don mauro si è fatto tutto a tutti. Qualcosa però in lui era cambiato e lo descrive bene in una sua testimonianza ad un gruppo che gli era venuto a fare visita.

Scrive don Mauro: “Quando sono diventato prete pensavo di mettermi a disposizione degli altri, di rendere le persone più vicine a Dio, di essere insomma uno strumento del Signore. Il prete è un po’ come l’apostolo, cioè un mandato in mezzo alla gente,con qualcosa da dire da parte di Dio. Ma perché ci possa essere questa comunione è necessario stabilire una relazione e per costruire una relazione bisogna condividere qualcosa. Stando in mezzo alla gente si diventa partecipi un po’ di tutto. … Ma quando stavo bene, cosa riuscivo a condividere? Molto poco, perché al massimo riuscivo a stare vicino agli altri o poco di più. Ma Dio non ha voluto solo stare vicino a noi. ha voluto farsi carico della nostra condizione e lo ha fatto fino alla croce.. Adesso io ho la possibilità di “stare dentro” la fatica e la sofferenza di tante persone. insieme a loro posso lottare, perché la speranza non venga a mancare in nessuna prova.

La preghiera e l’accoglienza erano spesso accompagnate dall’offerta della sua malattia. Scrive: “Adesso nella preghiera posso chiedere qualcosa di più, ma oltre a chiedere di più posso anche offrire di più. la nostra croce come quella di Gesù è un modo di condividere con gli altri … Ogni volta che noi celebriamo l’Eucarestia, ci uniamo a Gesù che dona la sua vita. La malattia e ogni tipo di croce è un modo di dare la vita con Gesù.“  

 

Il suo letto era diventato l’altare in cui insieme a Gesù offriva e consumava la sua offerta.

Dal nostro stare insieme e dalla progressione della malattia don Mauro ha tratto diversi insegnamenti, perché non dipendeva solo dalle macchine, ma doveva dipendere anche dalle persone che lo servivano. In qualche suo incontro si è così espresso:

“Anche io ho bisogno di qualcuno che porti la croce con me, che si faccia carico di me. le cose che io non sono più in grado di fare deve farle qualcun altro al mio posto. Se io non sono autosufficiente ho bisogno di qualcuno che non abbia i miei problemi e mi possa aiutare. a volte penso che sia più difficile stare vicino a chi sta male che essere malati noi stessi. Poi non so se sia più difficile soffrire o veder soffrire. Certo che l’amore di chi mi sta vicino è molto importante per capire il senso della mia vita… Il dipendere quasi totalmente dagli altri mi ha fatto capire il valore della collaborazione e dell’aiuto degli altri, rispetto alla presunzione di autosufficienza. questo permette anche di vedere il bene che gli altri ci vogliono, soprattutto i più vicini. Un altra cosa che si impara è il valore delle cose che di solito diamo per scontate. Il non parlare mi ha fatto capire l’importanze della parola, ma anche del silenzio. Il non mangiare più per bocca, ma solo con il sondino, mi ha ricordato che si mangia per vivere, non si vive per mangiare. Tutto questo però mi ha dato un amore per la vita ancora più grande di prima. Per assurdo, toccare il limite della vita ne fa capire meglio il senso.”

Questo amore per la vita l’abbiamo potuto vedere fino alla fine, anche quando la malattia si è fatta più pesante, anche quando erano più i giorni in cui stava male, che quelli in cui stava bene; appena si riprendeva un po’, diceva si stare benino e lottava fino alla fine con grande tenacia e forza. Forza che neanche lui si riconosceva. Quello che lo ha sostenuto è stata una gran fede in Gesù e l’amore e la vicinanza di tanti. Lui voleva che la preghiera non mancasse mai nei suoi incontri. Nell’ultimo periodo in particolare quando ormai non poteva più comunicare la sua accoglienza era un ascolto silenzioso delle persone che venivano e silenziosamente pregava con loro. Quando pregava si ricordava sempre di tutti. Amava molto la preghiera e la Scrittura di cui sempre si è nutrito e che l’hanno confortato nella prova. Voleva che si pregasse per lui e insieme a lui, specialmente negli ultimi suoi giorni in mezzo a noi.

Per assicurarsi questo aveva lasciato scritto nelle sue disposizione anticipate di trattamento (che tra l’altro sono un inno alla vita), che chiedeva l’assistenza spirituale di un sacerdote e la preghiera prima del grande passaggio.

Anche molti anni prima, nella festa di San Camillo de Lellis del 2008, mi aveva chiesto di stare vicino a lui nell’avvicinarsi della sua morte. A me era sembrata una richiesta prematura, ma poi capii che voleva essere sicuro di essere accompagnato con la preghiera e la vicinanza all’incontro con il suo Signore… e questo mi fa riflettere anche sulla situazione di questo ultimo periodo dove la gente muore da sola, oppure è costretta ad affrontare da sola una malattia terribile a causa del Covid …

in effetti, come lui desiderava, quell’ultimo giorno è stato caratterizzato da una preghiera incessante. Fin dal mattino, quando ormai si vedeva che la situazione stava precipitando, dopo la Comunione che gli portavo ogni giorno, gli dissi che il Signore era vicino e che ci dovevamo preparare. lui chiuse gli occhi per dirmi di si, po da lì a poco non li avrebbe più mossi. tutto il giorno si pregò vicino a lui e insieme a lui: parenti, amici, parrocchiani sono venuti a salutare per l’ultima volta il loro caro don e con lui hanno pregato per l’ultima volta. La preghiera fu  continua fino all’ultimo minuto quando il Signore chiamò il suo servo fedele all’incontro con lui. Questo era proprio quello che don Mauro desiderava.

Ecco … questo è quello che questa sera sento nel cuore e che volevo trasmettervi ringraziando insieme a voi di aver potuto conoscere don Mauro. abbiamo potuto tutti sperimentare la sua carità . Io ho potuto servirlo e ringrazio perchè quello che lui ha imparato dalla malattia, dal nostro stare insieme l’ho potuto imparare anche io e di questo rendo grazie!!

Suor Benedetta