Il mistero dell’Incarnazione è il mistero del Dio in uscita missionaria incontro all’uomo ferito, sfigurato, incontro all’umanità immersa nel buio, senza gioia e senza speranza.
Il Natale non è il ricordo di un avvenimento passato ma l’accogliere il mistero di un Dio che si è fatto presente, vicino: Dio che abita in mezzo a noi, in noi.
L’anno della misericordia appena concluso ci fa riscoprire la bellezza, la semplicità, la profondità della nascita del Figlio di Dio, Verbo Incarnato, nella nostra realtà umana.
Egli assume pienamente tutta la nostra fragilità e povertà per donarci la ricchezza della sua vita divina e condividere con noi il mistero della sua luce, della sua gioia, del suo amore.
Nel mistero del Natale il Signore pone la sua tenda, la sua presenza in mezzo a noi: Dio si è fatto vicino.
Per noi essere vicini a Cristo esige farsi prossimo verso i fratelli perché niente è più gradito al Padre se non un segno concreto di misericordia.
Nel Natale siamo chiamati a far crescere una cultura della misericordia, basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri: una cultura in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza né gira lo sguardo quando vede la sofferenza dei fratelli.
Le opere di misericordia sono artigianali, nessuna di essa è uguale all’altra; le nostre mani possono modellarle in mille modi e anche se unico è Dio che le ispira è unica la materia di cui sono fatte, ciascuna assume una forma diversa.
Per realizzare le opere che il Signore ci chiede la nostra comunità si apra a raggiungere quanti vivono nel nostro territorio perché a tutti giunga la Luce e la carezza di Dio attraverso la testimonianza dei credenti.
Così il Natale diventa veramente tempo di misericordia come il Papa ci chiede.
Questo è il tempo della misericordia.
Ogni giorno del nostro cammino è segnato dalla presenza di Dio che guida i nostri passi con la forza della Grazia che lo Spirito infonde nel cuore per plasmarlo e renderlo capace di amare.
È il tempo della misericordia per tutti e per ognuno, perché nessuno possa pensare di essere estraneo alla vicinanza di Dio e alla potenza della sua tenerezza.
È il tempo della misericordia perché quanti sono deboli e indifesi, lontani e soli possano cogliere la presenza di fratelli e sorelle che li sorreggono nelle necessità.
È il tempo della misericordia perché i poveri sentano su di sé lo sguardo rispettoso ma attento di quanti, vinta l’indifferenza, scoprono l’essenziale della vita.
È il tempo della misericordia perché ogni peccatore non si stanchi di chiedere perdono e sentire la mano del Padre che sempre accoglie e stringe a sé.
… attraverso la misericordia ogni uomo sente concretamente vicino la presenza di Dio e vivendo la misericordia noi manifestiamo la nostra vicinanza a Dio.
Così è Natale!
don Giovanni