Icona Sacro Cuore di Gesù

SCHEDA TECNICA
Questo dipinto è stato realizzato completamente a mano su tavola in legno massello di tiglio stagionato, con zeppe sul retro. Presenta un incavo chiamato “Kovtcheg” (cioè “Arca dell’Alleanza”) o anche “culla”; questa cornice dà profondità all’immagine e ci ricorda che il personaggio raffigurato appartiene ad una dimensione trascendentale.
Sulla tavola di legno è stata incollata con la colla di coniglio una tela, che ha la funzione pratica di rendere più resistente lo strato pittorico e contemporaneamente è richiamo al “Mandylion”, il lino su cui è impresso miracolosamente il volto di Gesù non dipinto da mano d’uomo (“Acherotipa”), al quale ogni icona fa riferimento. Poi sono stati sovrapposti vari strati di “Levkas” o di “mestica” (colla di coniglio e gesso di Bologna) che,passato il tempo necessario per l’asciugatura, viene convenientemente levigato. Questa fase dell’opera è chiamata anche “imprimitura” ed ha richiesto diversi giorni di lavorazione (gli strati sovrapposti sono in genere in numero di 7-10 secondo la necessità e spesso non si può stendere più di uno strato al giorno).
Dopo aver eseguito il disegno sulla tavola così preparata, si è proceduto alla doratura “a missione”, cioè sono stati stesi più strati di bolo acrilico, poi levigato e successivamente le zone da dorare sono state ricoperte a pennello da un sottile strato di “missione”, che serve per incollare la foglia oro zecchino (Kt 23 ¾ )
Si è proceduto quindi ad eseguire la bulinatura dell’aureola. In seguito si è proseguito dipingendo la tavola con tempera all’uovo secondo un’elaborata stesura dei colori eseguita in vari passaggi (i colori sono pigmenti naturali); infine è stata realizzata l’aureola e altre rifiniture a tempera sull’oro.
Dopo il tempo necessario per l’asciugatura si è eseguita la verniciatura protettiva con trattamenti finali e in seguito si è steso uno strato di cera: operazioni che servono a proteggere il dipinto.
Rimini, S. Pasqua 2010
In fede,
Maria Luisa Vaccarini

Questo dipinto è una variante di una delle numerose immagini classiche del Sacro Cuore di Gesù, raffigurato con ben visibile il Cuore (rosso come la tunica, colore che simboleggia l’amore) al centro del petto del Signore, irradiante luce e sormontato dalla croce: da quella croce che ha accompagnato Gesù in tutta la sua vita, da quella croce che è l’altare su cui Cristo è stato immolato e sul quale “nel suo amore senza limiti donò la sua vita per noi” (dal prefazio della Messa della Solennità del sacratissimo Cuore di Gesù).
Cristo indossa la tunica rossa, purpurea, segno della sua regalità e divinità ed è rivestito del manto azzurro: Lui che è Dio si è fatto Uomo, si è rivestito della nostra umanità per donarci la salvezza. Le mani presentano i segni delle ferite dei chiodi; quella destra benedice, quella sinistra indica il cuore e lancia una invito: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti e dolce e il mio carico leggero.” (Mt 11, 28-30).
Le piaghe di Gesù sono rosse come il sangue e come il fuoco, simbolo del suo amore per noi. Il fondo oro, luminoso e impenetrabile, rappresenta la luce, la gloria di Dio in cui tutto avviene.
Il capo di Gesù è avvolto dal nimbo (aureola) dorato, cruciforme e segnato dalle tre lettere greche che significano “Colui che è” (il nome di Dio rivelato a Mosè) e indicano la natura divina di Gesù Cristo. Il volto e lo sguardo di Gesù sono rivolti verso l’interlocutore, il fedele, in un dolce e pressante richiamo: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.” (Ap 3.20)
La devozione al Sacro Cuore di Gesù si deve principalmente a Santa Margherita Alacoque (nata a Lautecour il 22/07/1647 e morta nel monastero della Visitazione a Paray-le-Monial il 17/10/1690) alla testimonianza della sua vita e dei suoi scritti, attraverso cui il Signore ha voluto farci conoscere “l’unica causa intima che ha spinto e guidato Gesù nella redenzione, vale a dire il suo amore di Uomo-Dio: simbolo efficace dell’amore è il cuore e perciò, chi guarda al Cuore di Cristo con intelletto d’amore, come a sorgente unica di tuta l’Opera infinita di Gesù, non può che incamminarsi verso lo stupore dell’amore di Dio e verso la riconoscenza al suo Figlio divino.” (Il Cuore di Cristo ed il nostro sacerdozio comune e ministeriale, Angioni A.).
A questo proposito, infatti, possiamo vedere che il fondamento alla devozione al Sacro Cuore di Gesù “parte sostanzialmente dal Vangelo, dalla testimonianza che Giovanni evangelista rende alla ferita aperta nel costato di Gesù” (Angioni p.302). Tale culto si è inoltre sviluppato a partire dagli scritti del Nuovo Testamento e degli Apostoli e via via lungo i secoli. (cfr. Angioni A., p.302).
Gesù rivelando il suo Sacro Cuore agli uomini attraverso S. Margherita Maria Alacoque, vuole che accogliamo e rispondiamo al suo amore infinito, ci invita a conformarci a Lui, poiché, come dice S. Margherita Maria, l’amore “rende le anime conformi”. Questo è il messaggio fondamentale del culto al S. Cuore: “Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. […] se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi […] Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui” (1Gv 4, 8-9;12;16)

Altro punto interessante da sottolineare è la coincidenza della realizzazione di questo dipinto (anche processionale) per la parrocchia del S. Cuore di Gesù di Miramare di Rimini, proprio durante questo speciale Anno Sacerdotale indetto da papa Benedetto XVI in occasione del 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars Giovanni Maria Vianney, luminoso modello di Pastore secondo il cuore di Gesù, a servizio del gregge di Cristo.
Questo Anno Sacerdotale ha avuto inizio il 19 giugno 2009 in corrispondenza con la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e si concluderà, nella stessa ricorrenza, l’11 giugno 2010.
Maria Luisa Vaccarini

Atto di consacrazione delle famiglie al Sacro Cuore di Gesu’

Cuore Divino di Gesù,
a te consacriamo la nostra famiglia.

Fa’ che essa,
nata da un sacramento da te istituito,
sia immagine viva della tua unione
con la Chiesa,
fa’ che sia cenacolo di carità e di preghiera,
dove il mutuo amore
si esprima nel saperci aiutare l’un l’altro
con la stessa dedizione e lo stesso amore
con il quale tu ti sei sacrificato
per la Chiesa e per le anime nostre.

Tu proteggila nei pericoli,
aiutala nelle avversità,
confortala nelle tribolazioni,
concedile quanto ha bisogno
nelle sue necessità spirituali e materiali
e la tua benedizione e il tuo amore
siano sempre su di lei,
finché riunita con te in cielo,
lodi in eterno l’infinita bontà
del tuo amatissimo Cuore.
Amen