“Entrare in punta di piedi” – Saluto di don Maurizio Fabbri

Entrare in punta di piedi..
E’ da un po’ di giorni che sto pensando al mio arrivo in mezzo a voi, come nuovo parroco di Miramare.

Ma, innanzitutto, chi è questo don Maurizio?
Sono nato a San Vito 66 anni fa , il 23 settembre 1958 e dopo gli anni di seminario a Bologna sono stato in 6 comunità parrocchiali fino al 2016 quando il vescovo Francesco mi scelse come vicario Generale. Per 5 anni mi sono dedicato solo alla realtà diocesana finché nel 2021 con la partenza dei Frati di Bellariva mi è stata chiesta la disponibilità a servire quella comunità insieme a don Mathieu Faye.
Dopo tre anni di presenza nella comunità di Bellariva, che ho vissuto con gioia e gratitudine per l’affetto ricevuto, ora un nuovo cambiamento: solo 4 chilometri ma una comunità più grande e certamente più impegnativa, considerando anche l’incarico di Vicario Generale del Vescovo Nicolò.

Cosa mi porto nel cuore?
Vi confesso che si intrecciano in me stati d’animo contrastanti. Da una parte la serenità di affrontare una nuova esperienza pastorale in una realtà che conosco un po’ da lontano ma so ricca di persone in gamba, tra cui una numerosa comunità religiosa, e di una lunga e vivace vita di comunità..
Dall’altra, un certo timore perché so che questa comunità richiede una presenza più costante e non vi nascondo la difficoltà di conciliare il mio servizio di vicario del vescovo con l’essere parroco tra voi.
Tuttavia, nutro la certezza che se il Signore mi chiama ad una nuova missione mi darà anche quanto serve per svolgerla al meglio. Tante volte ho toccato con mano che Il Signore è fedele e che ogni nuova comunità mi ha fatto crescere in umanità e come prete.

Guardandomi più in profondità mi sono chiesto: ma che prete desiderio essere a Miramare? Di cosa le persone avranno più bisogno?
E mi sono venute in mente due figure di parroci di Miramare che mi hanno preceduto: don Italo e don Mauro, nei quali per certi versi mi rispecchio. Mi colpisce in loro la grande cura per il cammino spirituale, l’accompagnamento paterno delle persone valorizzandone i doni, l’accoglienza gioviale e sorridente di ogni persona e dei poveri, la passione per l’unità della comunità.
Ovviamente ciascuno è originale e non può essere una copia di altri.

Alcuni desidéri..
*Vorrei entrare in punta di piedi, osservare, ascoltare, capire ciò che già esiste e quanto altri hanno seminato in questi oltre 60 anni di vita parrocchiale, per non mortificare ma valorizzare i doni di Dio.
*Chiedo la collaborazione di tanti di voi perché questa comunità è innanzitutto vostra e non del prete e vive e cresce grazie al dono di ciascuno. E innanzitutto grazie per la presenza e l’amicizia di don Wieslaw che già da un anno abita tra voi.
* Abbiate la pazienza di non volere “tutto e subito” ma di cercare insieme dove è più necessaria la mia presenza.
*In questi anni è cresciuta la relazione con le parrocchie vicine: continuiamo su questo percorso di amicizia come ci richiede il nostro vescovo Nicolò: possiamo dare e ricevere molto!
In attesa di incontrarci sabato 11 gennaio 2025 mi piace concludere come fa spesso il Papa: “ mi raccomando, non dimenticatevi di pregare per me!” .
Buon cammino insieme!

don Maurizio

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