Libro su don Mauro Evangelisti “Vivo per amore”

È stato pubblicato il libro ” Vivo per amore – Don Mauro Evangelisti,  prete con la Sla” a cura di Elisabetta Casadei con la prefazione del nostro vescovo Francesco.

Si tratta di scritti di e su don Mauro, lettere, biografia e gli ultimi anni della malattia fino agli ultimi giorni della sua “ora nona”. 92 pagine, al costo di 10 euro.

E’ possibile acquistare il libro presso la segreteria parrocchiale.

PRESENTAZIONE

I vangeli canonici sono quattro – secondo Matteo, Marco,
Luca e Giovanni – ma non è affatto né eretico né errato
parlare di un “quinto vangelo”. Il quale però non è da
intendersi come un vangelo riportato da qualche
amanuense su un antico codice, ma è quel vangelo scritto
con il sangue dei martiri, con il sudore dei pastori, con
l’audacia dei profeti, con la sapienza dei maestri, con
l’umile splendore della “santità della porta accanto”.
Don Mauro Evangelisti è stato più che un santo prete. È
stato letteralmente un prete santo. Tutta la sua vita è stata
una vera pagina di questo quinto vangelo che i cristiani
continuano a scrivere con la loro vita.
Nato in una famiglia religiosa a Torre Pedrera, Mauro fu
uno dei ragazzi del Gruppo Vocazionale della Venerabile
Carla Ronci, la “santa” con il sorriso di cui è in corso il
processo di beatificazione. Un sorriso contagioso, se è vero
che Mauro – diventato prete a 24 anni – continuerà
naturalmente a donarlo anche nei lunghi anni della
malattia. Per 12 anni ha convissuto con la Sla, che ne ha
minato il fisico e perfino la parola: nelle ultime stagioni
ormai non parlava più con le labbra, ma si era fatto lui
stesso parola di vita. “Si era abbandonato alla tenera,
tenace compagnia di Gesù. – scrive mons. Lambiasi nella
Prefazione – Non aveva preteso di capire. Aveva preferito
consegnarsi all’Amore. Aveva scelto di amare e di lasciarsi
amare. Umilmente. Silenziosamente. Appassionatamente.
E aveva trovato la pace. E perfino la gioia. E ha camminato
così, ora dopo ora, con il capo reclinato sul cuore
palpitante del ‘suo’ Gesù, fino alla sua «ora nona»”.

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