IL VESCOVO SCRIVE, LA COMUNITÀ DI MIRAMARE RISPONDE….

Abbiamo pubblicato sia sul sito che sulla Campana del Villaggio la lettera che il Vescovo ha scritto in occasione della Visita Pastorale alla nostra comunità parrocchiale; è importante che tutti la leggiamo attentamente e ce ne serviamo per una riflessione/revisione personale e comunitaria.

Dopo l’occasione del 50°, questo momento è importante per chiederci dove vuole andare la nostra parrocchia rispondendo alle domande che il vescovo ci pone: qual è l’ideale che la nostra parrocchia vuole perseguire? Quali problemi e risposte emergono dal nostro vissuto? Quali “buchi “ della nostra pastorale? … Ma soprattutto quali scelte e svolte pastorali il Signore ci chiede di operare a breve e a lunga scadenza?

Sono domande imprescindibili che il Signore chiede alla nostra comunità, a cui ha affidato un compito bello e impegnativo, difficile ma stimolante. Quando si parla della nostra realtà di Miramare a volte si sentono termini che sottolineano i problemi e gli aspetti negativi (Bronx, periferia, prostituzione, ordine pubblico, quartiere-dormitorio …) Allora mi trovo a paragonare la nostra realtà con la comunità di Corinto, città evangelizzata da Paolo, città con tanti problemi, ma anche con tanta vivacità e potenzialità … Anche Corinto, come Miramare, era un “porto di mare”, una città cosmopolita dove forte era la mentalità mondana (compreso il peccato, prostitute, trans, ruberie e anche all’interno della comunità cristiana contrasti, gelosie, ingiustizie) ma sicuramente una città e una comunità amata da Dio e da Paolo. Così sentiamo anche per noi le parole che Dio una notte rivolge a Paolo: “Continua a parlare, non avere paura … Io ho un popolo numeroso in questa città”

Come Corinto, anche Miramare è impegnativa e per alcuni aspetti “problematica”, ma ricca di potenzialità (la festa del 50° ci ha fatto riscoprire alcuni doni e le fondamenta e le sensibilità della nostra parrocchia).

Tutto quello che a prima vista noi consideriamo un problema, una difficoltà, agli occhi di Dio, nel suo progetto, può diventare una potenzialità, un’occasione, una ricchezza (pensiamo alle difficoltà dell’estate, delle famiglie straniere o di passaggio o addirittura altre cose peggiori). Ma sempre e comunque può diventare una domanda e occasione di riflessione, una verifica e crescita della nostra fede, un rimetterci in discussione e rivedere le nostre scelte, un aprirci alla realtà circostante, una possibilità di dono e di testimonianza.

Il Vescovo, ma soprattutto il Signore, aspetta la nostra risposta!

don Giovanni

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